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L'importanza del Business English

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L'importanza del Business English

Perché l'inglese è così importante negli affari?

L'inglese è la lingua del business e della comunicazione in tutto il mondo. Si tratta della lingua parlata e scritta più diffusa al mondo. Circa 1500 milioni di persone parlano la lingua in tutto il mondo e solo 375 milioni sono madrelingua. Oltre 1 miliardo di persone lo parlano come lingua straniera. Quindi, se non lo conosci bene, non sarai in grado di comunicare efficacemente con un gran numero di persone.

Ora guarderemo più da vicino perché (e come) dovresti migliorare il tuo inglese.

1.    Mostra la tua volontà di andare oltre gli standard aziendali di base.

Nei primi tempi della pre-globalizzazione, conoscere l'inglese era un vantaggio. Piaccia o no, era un marchio di conoscenza superiore e raffinatezza. Ti ha fatto sembrare impressionante per le persone. Ora, indipendentemente dal tuo background e dalla tua formazione, molti capi si aspettano automaticamente che tu conosca la lingua in modo approfondito. Anche se hai ricevuto un'istruzione in una lingua diversa o vieni da un posto in cui l'inglese è a malapena parlato, oggi la maggior parte dei selezionatori di personale si aspettano che tu parli inglese. Ciò significa che, per impressionare il tuo intervistatore o capo, ora devi dimostrare di essere estremamente fluente e competente sia nel parlare che nello scrivere la lingua.

2.     Lavorare in un ufficio significa lavoro di squadra e collaborazione.

 

Anche se sei un introverso dovrai interagire con i tuoi colleghi. E sarà difficile se non conosci la lingua che loro magari parlano molto bene. Nel peggiore dei casi, potrebbe persino portare ad equivoci che potrebbero mettere in pericolo il tuo lavoro.

 

3.    Imparare l'inglese commerciale ti aiuta anche a sviluppare le abilità interpersonali (di comunicazione).

 

 In definitiva, ti aiuterà a esprimere e rappresentare adeguatamente te stesso di fronte ad altre persone. Il modo migliore per imparare meglio la comunicazione in inglese è parlare spesso la lingua, preferibilmente con un partner di studio di persona o online, tramite Skype.

 

4.     È importante per la presentazione di presentazioni e discorsi.

 

Come accennato prima, l'inglese commerciale è importante per una comunicazione efficace. Non puoi consegnare una presentazione al tuo team o parlare davanti ad una platea di persone e risultare credibile se parli nella tua lingua nativa e se nessun altro in quella stanza parla quella lingua. Quindi devi parlare bene la "lingua comune", così puoi tradurre i tuoi pensieri ed idee in frasi coerenti (chiare e logiche) che tutti possono comprendere e alle quali possono rispondere. A volte avere una grande idea non è abbastanza. Devi essere in grado di esternarla in modo chiaro al tuo pubblico.

 

5.    Una buona pronuncia fa sempre una buona impressione.

 

 Parlare e scrivere business English sono due competenze diverse: puoi scrivere bene, ma a meno che tu non sappia parlare in modo chiaro e scorrevole, è improbabile che abbia un impatto positivo sul posto di lavoro. Le persone ti giudicano dal modo in cui parli. Inoltre, il tipo di inglese parlato varia da luogo a luogo. L'inglese americano non è lo stesso dell’inglese britannico. Ci sono in effetti differenze notevoli negli accenti e nella pronuncia. Allo stesso modo, in India è accettabile mescolare parole di lingue indiane con l'inglese per comunicare qualcosa, portando alla formazione di un linguaggio "ibrido" (combinato). Quindi, ovunque tu lavori, è meglio cercare il tipo di linguaggio che si parla lì, e provare a migliorare il tuo accento.  Se il tuo intervistatore ha l'impressione di sentirsi a casa con la lingua, sei già a metà strada per ottenere il lavoro. Il modo migliore per migliorare la tua pronuncia è, ovviamente, ascoltare una buona pronuncia.

 

6.    Ti permette di viaggiare.

 

Se hai sempre sognato di lavorare per un'azienda internazionale o di viaggiare per lavoro, l'inglese è la lingua più probabile per aiutarti a comunicare con estranei. Dopotutto, non vorrai trovarti nella situazione in cui ti trovi in n paese straniero e nessuno può capire cosa stai dicendo, giusto?

 

7 . Ti dà un vantaggio anche in altri lavori.

Se hai un lavoro a tempo pieno o lavori in proprio, ma fai anche turni notturni o lavori part-time per integrare le tue entrate, probabilmente sai già che la tua conoscenza della lingua inglese ti darà un vantaggio rispetto ad altre applicazioni. Che si tratti di un lavoro da cameriere, di baby-sitter, di commessa di negozio, di aiuto per gli eventi o di passeggiate a piedi con il cane, la tua conoscenza della lingua inglese potrebbe tornare utile.

 

8.    Infine, ti consente di esprimerti in una lingua che tutti comprendono.

 Come ho detto prima, l'inglese è la "lingua franca" del mondo a causa dell'occidentalizzazione e della globalizzazione. Quindi essere fluente in inglese è essenzialmente una strategia di sopravvivenza nel mondo competitivo di oggi. Il modo in cui parli e comunichi è anche legato alle tue abilità interpersonali, alle qualità di leadership e al livello di empatia (capacità di relazionarsi con le altre persone). Quindi padroneggiare la lingua ti aiuterà a padroneggiare tutte le "soft skill" e le "life skills" di cui hai bisogno per avere successo anche sul posto di lavoro! Esistono molti corsi che coprono queste abilità insieme all'inglese, come quelli organizzati da 4You Language School.  

Per migliorare il tuo inglese commerciale, l'opzione migliore è iscriverti a un corso di inglese appropriato, online o offline, a seconda delle tue esigenze e comodità. Puoi integrare questo apprendimento cercando elenchi di vocaboli, giochi di parole, ascoltando podcast o audiolibri, guardando video YouTube educativi e autentici e praticando con esercizi online. Se sei particolarmente interessato allo studio autonomo, fai un piano e seguilo. Infine, interagisci con colleghi e amici in inglese e chiedi feedback. Di solito le persone sono più che felici di aiutare. Soprattutto, non aver paura di sbagliare.

 

Per informazioni sui nostri corsi business contattaci via mail: info@foryoulearning.com

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FALSE FRIENDS

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FALSE FRIENDS

I False friends non sono gli amici che non ti chiamano mai! Si tratta di parole che sono simili in inglese ed italiano ma che hanno un significato diverso.

Sono i nemici più temuti di tutti coloro che studiano inglese! Oggi impareremo alcuni false friends molto comuni… per evitare di cadere in confusione e in errore!

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Quiz Time

Nelle seguenti frasi inserisci la parola corretta fra quelle proposte fra parentesi:

  1. I love Italy, but the mosquitos are so ________, (fastidious/irritating)
  2. I'm cleaning the ____________. (pavement/floor)
  3. Policeman: Good morning, Can I see your _____________ (patent/driver's license),please?
  4. Paul is really tired. He needs a ____________ (vacancy/holiday).
  5. When I pay 50 Euro for a meal, I ___________ (expect/pretend) better service
  6. Organic food is healthy because it doesn’t have _________ (preservatives/conservatives)

 

ANSWER KEYS

1. irritating/2. floor/3. license/4. holiday/5. expect/6. preservatives

 

 

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SALES TAX

American VS British: parte 7

 

SALES TAX:now you see it, now you don't

(ovvero come fare acquisti senza sorprese nel Regno Unito e negli States)

 

Se ti è capitato di fare acquisti negli States, saprai che il prezzo che vedi indicato sugli scaffali o sull'etichetta, nella maggior parte degli Stati, non è il prezzo finale che andrai a pagare. Infatti in 45 Stati su applica la sales tax (tassa sulle vendite), che viene aggiunta al costo dell'articolo solo al momento dell'acquisto.

La tassa si applica non sono sui prodotti (compresi quelli acquistati online) ma anche sui servizi.

 

Vediamo ora quando si paga questa tassa:

 

- Se i prodotti vengono acquistati o i servizi erogati all'interno di uno o più Stati in cui il venditore è fisicamente presente (quindi se un prodotto viene venduto all'estero, in un paese in cui il venditore non è fisicamente presente, la tassa non si applica): requisito di territorialità.

 

- Se il compratore è anche il consumatore finale: requisito di uso/scopo

 

A quanto ammonta? Good question! Tanto per complicare le cose, la sales tax non è uguale in tutto il paese, ma è gestita dai singoli Stati (che possono scegliere anche quali prodotti o servizi ne sono esenti). In più il local government (amministrazione locale) può scegliere di imporre ulteriori tasse su prodotti o servizi specifici. Diciamo che in genere le tasse complessive sono comprese tra l'1% e l'11% del prezzo dell'articolo o del servizio.

Quali sono gli stati che non applicano una sales tax? Alaska, Delaware, Montana, New Hampshire e Oregon.

 

Attenzione però, questi stati applicano comunque local taxes!

La sales tax americana non corrisponde al concetto di IVA, in quanto viene applicata secondo criteri e regole diverse.

 

E nel Regno Unito? Qui invece esiste una tassa equivalente all'IVA che si chiama VAT (Value Added Tax). Fu introdotta nel 1973 a seguito dell'ìngresso del Regno Unito nella CEE con una rate (aliquota) del 10%.

A differenza della sales tax americana, la VAT è già compresa nel prezzo di vendita che viene esposto, so no additional calculation or surprises!

La VAT è un'imposta indiretta che si applica alla maggior parte dei beni e dei servizi forniti da aziende che sono registrate ed operano nel regno Unito.

Oggi l'aliquota standard è pari al 20%, con l'eccezione di alcuni articoli o servizi cui viene applicata una reduced rate (aliquota ridotta) (5%) come per esempio i children's car seats (seggiolini per auto per bambini). Ci sono poi alcuni generi soggetti ad una zero rate (aliquota zero) come la maggior parte dei prodotti alimentari.

Comunque vale la regola che il prezzo che vedi esposto è il prezzo finale che bisogna pagare!

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Bobby VS the Cop

American Vs British: parte 6

BOBBY vs THE COP

First of all, who's Bobby?

Bobby è il nome colloquiale con cui vengono chiamati i poliziotti nel Regno Unito.
Questo nome è in uso fin dall'epoca previttoriana, quando l'allora ministro dell'interno (Sir Robert Peel) istituì il primo corpo di polizia (Metropolitan Police Service) nel 1829.
Questa riforma ebbe talmente successo che i poliziotti furono associati fin dall'inizio con il personaggio politico che li aveva creati: ecco perchè furono soprannominati Peelers o più comunemente Bobbies (abbreviazione di Robert).
Una particolarità del Metropolitan Police Service è che, quando il corpo fu istituito, si decise che gli agenti non dovessero essere armati affinchè la popolazione non li associasse all'esercito, che interveniva per mantenere l'ordine pubblico solo in situazioni particolari.
L'unica eccezione è l'irlanda del Nord: fin da quando fu fondato il primo corpo di polizia (il Royal Ulster Constabulary, RUC, rimpiazzato nel 2001 dal Police Service of Northern Ireland PSNI) i poliziotti sono stati armati, a causa della minaccia posta dall'IRA.
Con tempo nel Regno Unito furono istituiti molto altri police corps e oggi ne esistono ben 41, come per esempio la British Transport Police, che opera sui mezzi pubblici e nelle stazioni. 
Il Metropolitan Police Service esiste ancora ed è responsabile dell'intera città di Londra (con l'esclusione della City che vanta una forza di polizia tutta sua, la City of London Police).
Anche sul fronte delle armi ci sono stati dei cambiamenti: anche se tanti poliziotti oggi continuano a non portare armi da fuoco, sono comunque dotati di altri strumenti come baton, speedcuffs and incapacitant sprays (manganello, manette rigide e spray da difesa).

E negli Stati Uniti? Le prime forze dell'ordine nelle grandi città furono introdotte a metà del XIX secolo, proprio sul modello britannico, ma oggi le differenze con i Bobbies sono molte.
Prima di tutto non sono soprannominati Bobbies, anche se esistono comunque tanti altri termini informali per riferirsi ai poliziotti: per esempio cops (abbreviazione di copper, parola che indica colui che arresta), Feds (per gli agenti federali, in particolare dell'FBI) o Staters/Staties (riferito agli State Troopers - agenti di polizia statale).
In Florida può anche capitare di sentirli chiamare Blue Force.
Ci sono poi anche nomi ispirati a serie tv, come ad esempio Five-O, ma qui siamo già in pieno "urban slang" (linguaggio di strada).
Un'altra importante differenza è come vengono viste le forze dell'ordine, in particolare gli agenti di polizia locale che possiamo trovare per le strade o sui mezzi di trasporto.
Nel Regno Unito, e a Londra in particolare, in prossimità di tourist attractions, government buidings and central locations (mete turistiche, palazzi governativi e punti nevralgici) è normale vedere una presenza massiccia di poliziotti armati, soprattutto quando il livello di allerta per attacchi terroristici è elevato.
Ma, a parte questi casi, in generale l'obiettivi è quello di essere approchable (alla mano) e vicini ai cittadini, favorendo dialogo e collaborazione tra le autorità e la popolazione.
Negli Stati Uniti, invece, le forze dell'ordine hanno spesso un comportamento più distaccato e circospetto, che può facilmente intimidire. Inoltre, generalmente, i poliziotti americani sono armati di pistola quando sono in servizio e a volte devono portarne una celata anche quando sono fuori servizio.
Quindi mi raccomando se ti dicono: "put your hands where I can see them!" ( metti le mani bene in vista!) obbedisci!
Hanno qualcosa in comune le forze di polizia inglese ed americane?
Certamente! Per citarne una abbastanza recente, in entrambi i Paesi si sta diffondendo rapidamente l'uso di "body cameras o body cams" (mini videocamere che si indossano) che si sono rivelate efficaci nel ridurre i complaints (lamentele) da parte dei cittadini, oltre che utili per scoraggiare un uso eccessivo della forza e per ricostruire la dinamica dei fatti.

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Tea VS Coffee

American VS British: parte 5

COFFEE VS TEA

Nel Regno Unito, nonostante la popolarità del caffè sia cresciuta molto nell'ultimo decennio, il tè regna ancora sovrano.
I sudditi di Sua Maestà sono soliti cominciare la giornata con una cup of tea ed andare avanti bevendone altre durante tutta la giornata. Alcuni si preparano un tè anche dopo cena, ma in questo caso si tratta spesso di un herbal tea (tisana, infuso).
Siccome gli inglese devono quindi potersi sempre preparare una tazza di tè, ovunque siano, negli uffici non manca mai un angolo cucina con tanti di tea bags (bustine di tè), milk and sugar (latte e zucchero), kettle (bollitore) e mugs and tea spoons (tazze e cucchiaini).
Ti stai domandando cosa c'entra il latte? Bhè praticamente tutti gli inglesi bevono il tè con il latte. Each to their own! (a ciascuno il suo).
C'è un'altra cosa che va detta sul tè inglese: è una bevanda che risolve tutto. Giornata stressante? Vai da un'amica per sfogarti? Sei appena tornato stanco da un viaggio? Have a cup ot tea e tutto si risolverà! A true problem-solver, per gli inglese non c'è modo migliore per riprendersi che godersi un tè caldo!
 
Negli Stati Uniti, invece, non si scappa dal caffè americano.
Nelle grandi città si trova un po' di tutto e non solo il caffè americano: ci sono tanti coffee shops che servono caffè italiano in tutte le sue varietà (dall'espresso al cappuccino) e tanti altri caffè più particolari (con aggiunta di caramello, sciroppi, panna e tante altre cose).
Se però tieni alla linea stai attento! Alcuni di questi caffè più ricchi e particolari possono avere tante calorie quanto un piccolo pranzo. Americano, italiano o particolare il caffè è la bevanda calda di riferimento in America.

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Parole intraducibili

10 parole italiane intraducibili!

Ten untranslatable words that only exist in Italian
Oh, to meriggiare. Photo: oneinchpunch/Depositphotos
What's the word for the mark left on a table by a cold glass? Oh that's right, there's no word in English for that – but in Italian, on the other hand…
Every language contains certain words or phrases that just can’t be translated into a single English word. And Italian is full of examples.
You’ll come across some of these words in everyday speech, while others may be used only in, say, poetry or politics.

Here are ten of the most interesting 'untranslatable' Italian words, along with our best shot at a translation.

Culaccino

You know that annoying mark that you get when you put a cold or wet glass down on a table? Well, in Italy it’s so bothersome there’s a word for it: culaccino.

Derived from culo ("bum"), the same versatile word can also mean the dregs in the glass itself, or the end of a salami or loaf of bread.

Menefreghista

You may have heard the phrase “Non me ne frega!” uttered in Italy, meaning “I don’t care!”

Well, in Italian there’s also a noun to describe someone who’s particularly prone to this way of thinking. A "don't give a damn-ite", if you will.

Baffona

A lady with a moustache. But it's so much more elegant when you can say all that in one word.

Pantofolaio

“Couch potato” is probably the closest translation for this one, but it doesn’t quite capture the humour of this Italian word.

You may know already that pantofole mean slippers in Italian. A pantofolaio is someone who prefers the quiet home life (hence the slippers) and avoids any activity which may disrupt the tranquility of their existence.

Sprezzatura

This word, popularized by Renaissance man of manners Baldassare Castiglione in his Book of the Courtier, is so untranslatable that you'll sometimes hear it used in English.

The best definition we've got for it is "studied carelessness" or well-faked nonchalance. Castiglione considered it essential to any true gentleman: "I have found quite a universal rule which in this matter seems to me valid above all other," he wrote, "and in all human affairs whether in word or deed: and that is... to practice in all things a certain sprezzatura, so as to conceal all art and make whatever is done or said appear to be without effort and almost without any thought about it."

Apericena

In the English-speaking world, people use the French word aperitif to describe an alcoholic drink before a meal. In Italy, it’s called an aperitivo. But often you’ll find that your pre-dinner tipple comes with free food, too.

In that most glorious of cases, it becomes an apericena – a cross between aperitif and dinner (cena in Italian).

Qualunquismo

As a pejorative, qualunque can be translated as “whatever”, to indicate indifference. The noun qualunquismo means an attitude of distrust, scepticism and apathy towards politics – something like "meh-ism".

The word can be traced back to the right-wing populist, monarchist and anti-communist party, the Fronte dell’Uomo Qualunque (Common Man’s Front). Formed in 1946 just after the Second World War, the party offered an apolitical alternative to both fascism and anti-fascism.

Attaccabottoni

That chatty nonno at the bottom of your road who's determined to stop you for a half-hour lecture about his zinnias each time you pass by? He's an attaccabottoni.

It means someone who, literally, "attaches your buttons": the image is of someone keeping you a little too close for a little too long, as if they were repairing the jacket you're wearing. Or, as we'd say in English, buttonholing you.

You'll sometimes see self-help guides advising you how to attaccare bottone (strike up a conversation) with an attractive stranger, but it'll take a certain sprezzatura to make sure you don't come off as a drag.

Meriggiare

Stemming from the word meriggio ("noon"), this beautiful verb means to rest at midday in a shady spot.

Perhaps the most famous usage can be found in a poem by the 20th century poet Eugenio Montale, who wrote: "Meriggiare pallido e assorto/presso un rovente muro d’orto,/ascoltare tra i pruni e gli sterpi/schiocchi di merli, frusci di serpi" ("To slump at noon thought-sick and pale/under the scorching garden wall,/to hear a snake scrape past, the blackbirds creak/in the dry thorn thicket, the brushwood brake").

Magari

This is a tricky word for English speakers to grasp as it has so many different meanings that don't always directly translate. Typically, it’s translated as “even if”, “maybe” or “probably” in a sentence.

But as an exclamation, “magari!” is an expression of a strong desire. For example, if someone asks if you’d like to win first prize in the lottery, you may truthfully say: “magari!”. Although there’s no single-word equivalent in English, in this context it means: “If only it were true!”

Durante i nostri corsi ti divertirai imparando anche le sfumature più particolari di una lingua straniera!
Contattaci: info@foryoulearning. com - WhatsApp 331/8399207 - 059/8777678

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Marmite VS Peanut Butter

Marmite VS Peanut Butter

Iniziamo con ordine. Della birra non si butta via nulla (almeno per gli inglesi) e qualcuno ha pensato di raschiare le vasche di fermentazione e di ottenere dal ricavato una crema spalmabile.
In effetti gli inglesi la spalmano ad ogni ora del giorno, preferibilmente su pane tostato, ed è un vero e proprio must per l'intera popolazione.
E' di colore scuro, ha un sapore molto forte e deciso: o lo ami o lo odi, come recita anche il motto che accompagna la campagna pubblicitaria del prodotto stesso (love it or hate it).
E' impossibile descriverne il gusto, ma era impossibile anche omettere la citazione di un alimento così popolare e discusso che si fa fatica a trovare in altri paesi. Una crema che fa felice anche chi è vegan o veggie (abbreviazione per vegetarian), dato che il MARMITE è 100% vegetarian.
Questo prodotto è talmente insito nella British popular culture da essere entrato anche nel linguaggio comune: quando si dice che qualcosa è marmite ci si riferisce a qualcosa che polarizza le opinioni, piace o non piace, divide i pareri.

Arriviamo ad un possibile corrispettivo americano: il PEANUT BUTTER, il burro d'arachidi. Indubbiamente più conosciuto del marmite e con un gusto meno particolare ma ugualmente forte. Americans spread it on bread, toast or crackers, da solo il più delle volte accompagnato da jam o jelly, ma anche da chocolate, che rendono lo snack ancora più dolce e ipercalorico. Puoi trovarlo nella versione crunchy, più granuloso, oppure smooth, più cremoso. Un sandwich che troverai ovunque negli States, nelle dispense di casa come nei locali/bar o nella canteen (mensa) di una scuola, è proprio il peanut butter and jelly sandwich (PB&J) e stai sicuro che ti darà l'energia per affrontare la giornata.
 

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Invalsi Inglese Primaria 2018: le novità

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Invalsi Inglese Primaria 2018: le novità

il 9.11.2017)

LE CARATTERISTICHE DELLA PROVA E IL SUO SVOLGIMENTO

L’art. 4, c. 1 del D. Lgs. 62/2017 introduce per la prima volta per la scuola  italiana una prova standardizzata d’Inglese in V primaria. La prova presenta le  seguenti caratteristiche principali:

–        è censuaria, ossia è rivolta a tutti gli allievi della V primaria;

–        verifica la comprensione della lettura (reading) e dell’ascolto (listening) ed è quindi focalizzata principalmente sulle competenze comunicative e non sugli aspetti formali della lingua (regole grammaticali, stilistiche, ecc.);

–        in base alle Indicazioni nazionali per il curricolo, è riferita al livello A1 del  QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue);

–        somministrazione cartacea in una giornata distinta (3 maggio 2018) da quelle in cui si svolgono la prova di Italiano (9 maggio 2018) e quella di Matematica (11 maggio 2018).

La prova INVALSI d’Inglese si compone di due parti:

–        Parte 1

‐ comprensione della lettura (reading):

Durata: 30 minuti, 3‐4 compiti (task), ogni task è formato da  un testo della lunghezza massima di 110 parole al quale sono associate domande di comprensione (da un minimo di 3 a un massimo di 8); tipologia di lettura: lettura veloce selettiva ( quick selective reading) per cogliere  significato globale/ informazioni specifiche, lettura attenta ( careful reading) per comprendere le idee principali;

Tipologia di testi: testi autentici, continui e discontinui, riconducibili ai descrittori di lettura del QCER per il livello A1 con contenuti familiari per allievi di V primaria;

Tipologia di domande: a risposta multipla, a risposta aperta breve (massimo 4 parole), a risposta Vero /Falso/Non Dato (True/False/Not Given), a collegamento (matching);

–        Parte 2

‐ Comprensione dell’ascolto (listening):

Durata : 30 minuti, 3‐4 compiti ( task), ogni taskè formato da un brano in Inglese della durata massima di 2 minuti con domande di comprensione (da un minimo di 3 a un massimo di 8) alle quali l’allievo deve rispondere sul proprio fascicolo cartaceo,

Tipologia di ascolto: ascolto veloce selettivo ( quick selective listening) per cogliere significato globale/informazioni specifiche, ascolto attento (careful listening) per comprendere le idee principali; tipologia di brani per l’ascolto : brani autentici, riconducibili ai descrittori di ascolto del QCER per il livello A1 con contenuti familiari per allievi di V primaria;

Tipologia di domande: a risposta multipla, a risposta aperta breve (massimo 4 parole), a collegamento (matching).

Ogni task è preceduto da specifiche istruzioni, che presentano le seguenti caratteristiche:

–        sono scritte in Inglese e formulate con una terminologia e una modalità corrispondente al livello A1 del QCER;

–        standardizzate : ogni tipologia di task, sia di reading sia di  listening , è accompagnata da istruzioni che hanno sempre la stessa formulazione, resa disponibile sul sito dell’INVALSI insieme alla pubblicazione degli esempi (sample) per ogni tipo di task(entro il 31.01.2018).

Da 4You da Febbraio partiranno minicorsi da 10-15 ore dedicati alle prove INVALSI per la V primaria e per la III Media.

In questo modo i ragazzi potranno affrontare più serenamente e con maggiore tranquillità questa importante prova!

Per informazioni: info@foryoulearning.com - 059/8777678

 

 

 

 

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Come scegliere la tua scuola di lingue

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Come scegliere la tua scuola di lingue

1) Innanzitutto la scuola fornisce un corso su misura per soddisfare i tuoi bisogni?

Imparare una lingua richiede un importante investimento attivo. Prima di acquistare un corso, è importante chiedere un appuntamento per visitare la scuola e parlare personalmente delle tue esigenze: sarà un modo per ottenere consigli importanti sul tuo progetto formativo ed effettuare una scelta consapevole.

Una scuola che ti propone un test di valutazione del tuo livello linguistico prima di farti acquistare un corso si dimostra attenta alle tue esigenze: non vuole proporti un corso qualsiasi, ma soltanto quello adatto a te.

VUOI AVERE UNA CONSULENZA GRATUITA PERSONALIZZATA? Contatta 4You Learning all'email info@foryoulearning.com oppure chiama 059/8777678

2)    Quale formazione devono possedere gli insegnanti? Essere madrelingua non basta!

Contrariamente a quanto si possa pensare, la prima qualità da ricercare nel tuo futuro insegnante di inglese non è essere madrelingua: quanti madrelingua italiani conosci che parlano male l’italiano e non sarebbero in grado di insegnarlo?

È molto più importante che la scuola scelta ti metta a disposizione un corpo docente qualificato, cioè in possesso di certificati post-laurea di abilitazione all’insegnamento della lingua e con pluriennale esperienza.

Nella nostra scuola 4You puoi trovare personale docente altamente qualificato sia madrelingua che non.

  3) Quale metodo didattico viene utilizzato?

Il mondo dei corsi di lingua non si divide in metodi certamente giusti e metodi certamente sbagliati. Quando scegli una scuola di lingue considera due aspetti fondamentali: è in grado di offrirti un metodo personalizzato e misurato sulle tue capacità di partenza e i tuoi obiettivi? Utilizza un metodo basato sui tuoi ritmi naturali di apprendimento?

4) C'è la possibilità di accedere a materiale didattico?

Per la riuscita di un corso è essenziale che il materiale didattico sia a disposizione degli studenti. Nella nostra scuola gli studenti possono accedere a diverso materiale didattico ed anche acquistare libri da leggere in lingua per grandi e piccini.

5)      Che atmosfera si respira a scuola?

Anche l’occhio vuole la sua parte!

Un’attività complessa come lo studio di una lingua richiede spazi confortevoli e ambienti accoglienti. Prima di acquistare un corso di lingua, prenditi il tempo di visitare la sede della scuola e le aule, per verificare con i tuoi occhi la qualità degli spazi che dovrai frequentare. Un’atmosfera accogliente e spazi confortevoli frequentati da persone cortesi e sorridenti: entrare a scuola per seguire la tua lezione deve darti una sensazione piacevole e rilassante.

6)    La scuola fornisce anche attività alternative al corso di lingua?

Studiare sui libri e mettere in pratica ciò che hai imparato

È certamente necessario esercitarsi sui libri di testo  ma tutto questo non risolverà il più grande ostacolo allo studio della lingua inglese: la timidezza!

Assicurati che la tua scuola organizzi delle attività culturali in inglese (ad esempio cinema, visite ai musei, aperitivi in lingua): saranno occasioni per conversare in un’altra lingua anche nella vita quotidiana, arricchendo il vocabolario ed allenandosi a pensare direttamente in inglese.

7)      Il corso di inglese si adatta alla tua giornata-tipo?

Se intendi imparare una lingua per poter cercare un lavoro o migliorare la tua attuale posizione lavorativa, cerca una scuola capace di adattarsi ai tuoi  impegni e alle tue scadenze. Probabilmente, se vai a scuola o già lavori, non avrai la possibilità di organizzare con anticipo la tua agenda: scegli una scuola che propone corsi personalizzati in modo da non essere vincolato agli orari e alle giornate delle lezioni di gruppo.

COMPILA IL FORM QUI SOTTO PER RICHIEDERE LA TUA CONSULENZA LINGUISTICA GRATUITA PRESSO 4You Learning sede di Vignola, ecco cosa include:

– COLLOQUIO per verificare le tue esigenze e conoscere il percorso migliore per raggiungere i tuoi obiettivi

– TEST DI LIVELLO  che ti posizionerà sulla scala dei livelli  allineata con la Scala CEFR (Common European Framework Reference)

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Perchè gli italiani parlano poco l'inglese?

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Perchè gli italiani parlano poco l'inglese?

Ammettiamolo, quante volte ci sentiamo impacciati e impreparati di fronte a qualcuno che parla in inglese? In vacanza all’estero, in ufficio, con un turista straniero che chiede indicazioni . Secondo i dati Eurosat appena il 16% degli italiani conosce due lingue e nella maggior parte dei casi la prima è la lingua madre. La colpa tuttavia non risiede solo nel nostro mancato impegno.

Da dove viene questo limite? 

Metodo di apprendimento

Quando i bambini imparano a parlare non conoscono nulla della grammatica; iniziano ascoltando le persone che hanno intorno, pronunciano le prime parole a capirne il significato, fino a quando non padroneggiano pienamente il linguaggio. L’inglese dovrebbe essere trasmesso con l’obiettivo renderlo parte integrante del nostro modo di comunicare, senza mettere da parte le nostre origini. 

Le traduzioni

Come molti sanno, l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che applica il doppiaggio a serie TV e film stranieri. Le calde voci dei doppiatori italiani sono un vanto incredibile per il nostro paese. questo ha consolidato il muro che si è instaurato tra noi e l’apprendimento delle lingue straniere in generale.

L’influenza dei media

Come in tutte le cose viene nature seguire l’esempio di personaggi noti e influenti. Anche sotto questo aspetto siamo svantaggiati. Nelle trasmissioni televisive in cui si fanno interviste e si invitano ospiti perlopiù americani o anglosassoni la lingua britannica viene totalmente occultata dietro le voci di abili interpreti che traducono simultaneamente; ma non traducono solo per gli spettatori. Personaggi politici, giornalisti, attori, comici…fanno parte anche loro della percentuale demografica non proprio in sintonia con idiomi di altri paesi.

Soluzioni...per cominciare

Uno dei metodi più efficaci per imparare l’inglese è immergersi totalmente nella lingua. Questo non vuol dire solo preparare le valige e trasferirsi all’estero; fare un’esperienza del viaggio-studio può rivelarsi molto efficace. Intanto allenare l’orecchio all’ascolto semplifica notevolmente la fase iniziale dell’apprendimento. Dunque è consigliato, ad esempio, guardare film e serie TV in lingua originale. Inoltre…è vietato essere timidi! Ogni occasione per poter fare conversazione in inglese, che sia con un amico o con uno sconosciuto, va sfruttata senza timori. Buttarsi aiuta ad acquisire maggiore sicurezza e a mettere in pratica le nozioni assorbite e ad ampliare il vocabolario personale. Non bisogna tradurre mentalmente prima di parlare, ma provare a costruire direttamente una frase.

Se hai una buona base di inglese ma durante una conversazione il tuo interlocutore non ha capito cosa stessi dicendo o ti ha guardato con espressione perplessa, probabilmente hai fatto una gaffe senza rendertene conto.

Se hai bisogno di un consiglio chiamaci allo 059/8777678 o mandaci una email a info@foryoulearning.com per fissare un appuntamento, saremo felici di aiutarti.

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L'importanza delle certificazioni linguistiche

Molti genitori sanno che preparare il meglio per i propri figli significa anche insegnare loro, fin da piccoli almeno una lingua straniera (ad esempio l'inglese). Eppure, spesso, restano ignari degli importantissimi motivi per i quali dovrebbero assicurarsi che questi raggiungano – nei tempi giusti – anche una certificazione valida e riconosciuta.

Ma perché dare tanta importanza a un documento? Perché, come si sa, la formazione è un percorso fatto di tappe crescenti: il buon esito di ogni tappa rende più semplice quella successiva, permettendo a uno studente di prendere il meglio del lavoro che sta facendo.

Esami e certificazioni sono così il migliore dei modi per permettere a tuo figlio di accompagnare il proprio percorso scolastico con uno strumento importante, che gli faccia via via salire i migliori gradini e lo indirizzi verso strade più importanti.

Per esempio, possedere una certificazione in tasca, sebbene proporzionata all’età, può essere decisivo per far sì che un bambino o un ragazzo sia selezionato per progetti, tirocini, scambi interculturali e molto altro, contribuendo immensamente al suo futuro. Oltre a dare alle sue qualità, agli occhi di qualsiasi docente, un riconoscimento prestigioso e incontrovertibile.

Le certificazioni linguistiche sono inoltre riconosciute come crediti formativi da scuole e università italiane e risultano indispensabili per accedere a corsi di laurea e a Master post-laurea presso Università straniere. Ma anche per affrontare il normale percorso formativo di molte università italiane.

Ad esempio, non a caso ogni anno, in tutto il mondo, circa tre milioni di persone sostengono un esame Cambridge ESOL per ottenere una qualifica riconosciuta a livello internazionale, che attesti il proprio livello di conoscenza della lingua inglese.

Un giovane studente che inizia un percorso linguistico parallelamente a quello della scuola pubblica e ottiene una certificazione linguistica durante il primo anno delle scuole medie – ad esempio – già prima di entrare nel mondo universitario o del lavoro sarà in grado di sostenere un esame di certificazione di livello C1. Mettendo su carta una padronanza della lingua di enorme importanza al giorno d’oggi. Un autentico tesoro linguistico.

In particolare, possedere una certificazione:

  • Rafforza, completa e mette in risalto un curriculum vitae in quanto non è una competenza dichiarata dalla singola persona, ma una certificazione rilasciata da un ente riconosciuto.
  • Può sostituire esami universitari di lingua (sono pochi gli Atenei italiani che ancora non rispettano questa regola)
  • La preparazione e il percorso didattico che conducono all’esame finale giocano un ruolo fondamentale nella crescita di un ragazzo.

Come dicevamo, attenzione ai tempi. Nonostante l’apprendimento linguistico sia un’esperienza meravigliosa ad ogni età, cominciare da subito può essere decisivo. Per un ragazzo che si affaccia al mondo accademico e, successivamente, a quello del lavoro, padroneggiare già a sufficienza l’inglese rappresenta uno straordinario valore aggiunto.

4You Learning si prefissa come obiettivo quello di insegnare le lingue straniere a tuo figlio fin da piccolo, per contribuire a fargli crescere una passione che gli tornerà utile per sempre. Per farlo sentire libero di comunicare nel mondo e di non rimanere chiuso nella sua stanza.

La nostra scuola è Centro preparazione esami Cambridge ma possiamo prepararti per tutte le certificazioni linguistiche delle principali lingue europee.

Contattaci per maggiori informazioni!

info@foryoulearning.com oppure 0598777678

 

 

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Perché fa bene (anche alla salute) imparare le lingue straniere da piccoli

Oggi ti inoltro questo interessante articolo pubblicato su www.agi.it

Lo aveva capito già don Lorenzo Milani quarant’anni fa che è importante imparare le lingue straniere, ma — si sa — don Lorenzo non a caso è stato definito l’uomo del futuro. «Più lingue possibili» scriveva in “Lettera a una professoressa” «perché al mondo non ci siamo solo noi. Vorremmo — continuava — che tutti i poveri del mondo studiassero lingue per potersi intendere e organizzare fra loro. Così non ci sarebbero più oppressori, né patrie, né guerre». La lingua dunque come strumento di riscatto sociale, perché — sono sempre parole del priore di Barbiana — «è solo la lingua che fa eguali». E la prima arma in un Paese non necessariamente ostile ma sicuramente straniero è la lingua con la quale rivendicare i diritti fondamentali come lavoro, casa, istruzione, salute.


In ogni modo, sia per chi vi è costretto (gli immigrati) sia per chi vi è naturalmente portato (i nati da genitori che parlano lingue diverse) sia per chi lo sceglie consapevolmente (famiglie che decidono di iscrivere il proprio figlio a una scuola con una lingua d’insegnamento diversa da quella parlata in casa) si tratta sempre di una grande opportunità, e se ormai non ci sono più dubbi sul fatto che sapere più lingue ti apre la mente e ti rende più tollerante e adattabile ai cambiamenti, non è ancora scontata la consapevolezza dei benefici che comporta quando questo avviene nei primi anni di vita.

Se ne parlerà a Trieste sabato 16 settembre in occasione della III edizione del Festival “Fin da Piccoli”, che quest’anno farà tappa anche a Siracusa, nel milanese e successivamente in Piemonte, Lazio e Sardegna. Promotore dell’iniziativa è il Centro per la salute del Bambino (http://www.csbonlus.org) , una onlus che si occupa della salute e dello sviluppo del bambino partendo dalla convinzione scientificamente provata che gli interventi precoci (nei primi 1000 giorni di vita) hanno effetti che durano per sempre: come gli anni scorsi il Centro sarà affiancato dal Garante Regionale dei Diritti della Persona, dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia (GNNI) e dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), che conferma la sua adesione perché — dichiara il direttore Stefano Ruffo — «da molti anni impegnata grazie a importanti studi svolti dal professor Jacques Mehler e oggi portati avanti da scienziati di riconosciuto valore come Davide Crepaldi nella ricerca di base ma anche nell’esplorare tematiche di rilievo sociale, come la condizione del bambino, i processi di apprendimento nell’infanzia, il linguaggio nei primi anni di vita»; quest’anno, inoltre, potrà contare anche sulla partnership dell’Università degli Studi di Trieste (in particolare del Dipartimento di Scienze Giuridiche, dell’Interpretazione e della Traduzione), che accoglierà i partecipanti nell’Aula Magna della Scuola Interpreti.
Ma perché medici, scienziati e pedagogisti hanno deciso di occuparsi delle seconde lingue nei primi anni di vita? Perché si tratta di situazioni che non sono più un’eccezione: in Italia almeno 1 bambino su 5 ha un genitore straniero e stiamo assistendo a una sempre più capillare e intensa diffusione di lingue e dialetti locali, senza contare che il bilinguismo è un tratto distintivo di molte regioni italiane, non solo di confine. Quello su cui i relatori indagheranno, prima di presentare alcune buone pratiche interessanti sia per le famiglie che per i servizi educativi, riguarda i vantaggi che un’educazione precoce al plurilinguismo apporta nei bambini, vantaggi che non sono solo linguistici: «Imparare più di una lingua fin dalla nascita in un ambiente stimolante — ci spiega Amanda Saksida della SISSA — può avere molti benefici a livello di sviluppo cognitivo, incluso un più veloce e migliore sviluppo di varie funzioni esecutive, oltre al fatto che potrebbero anche avere meno problemi nell’apprendimento di una terza o quarta lingua. Per questo motivo i bambini bilingui sono spesso considerati più “intelligenti” dei monolingui.


Infine, i benefici del bilinguismo si estendono anche alle età più avanzate: i bilingui potrebbero, infatti, essere più resistenti alla demenza e ad altri sintomi dell’Alzheimer». Tuttavia, sottolinea Saksida, tutto ciò avviene a condizione che ci sia una comunità accogliente, che supporta le diversità culturali e linguistiche anche attraverso un sostegno istituzionale e finanziario: in un ambiente ostile, infatti, i genitori potrebbero decidere di usare solo la lingua maggioritaria, quella dominante in quella società. «Un tempo» ci racconta Anduena Alushaj, ricercatrice del Centro per la Salute del Bambino «si tendeva a dimenticare la lingua madre, perché si temeva che inibisse l’apprendimento della seconda lingua, mentre in realtà la lingua madre aiuta ad apprendere la seconda lingua, ma è essenziale l’intensità d’esposizione, il coinvolgimento dei genitori, la continuità; è altresì importante che nessuna delle due lingue sia motivo d’esclusione per uno dei genitori e che la comunità favorisca l’acquisizione della così detta L2 attraverso iniziative che comunichino accoglienza e ospitalità come ad esempio le letture in biblioteca e la condivisione delle fiabe».

Perché una lingua cresce solo se si relaziona e si mette alla prova. Come un bambino.

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10 buoni motivi per imparare il TEDESCO!

Perchè imparare il Tedesco?

Magari volete comunicare con i vostri parenti, volete andare in Germania per le vacanze, volete prepararvi per andare a studiare in una nazione dove si parla Tedesco o dove andare a lavorare per un periodo più o meno lungo in Germania.

1. Il Tedesco è la lingua più parlata in Europa

Il numero di persone che parlano Tedesco come madrelingua è superiore a qualsiasi altra lingua in Europa. Ci sono 83 milioni di Tedeschi oltre ai cittadini di Austria, Svizzera, Lussemburgo e Liechtenstein. Il Tedesco è inoltre parlato da parecchi nell’Italia Settentrionale, Belgio dell’Est, Olanda, Danimarca, Francia dell’Est, Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Romania.

Imparare il Tedesco vi permetterà di comunicare con 120 milioni di madrelingua per il mondo e tantissimi altri che imparano il Tedesco come seconda lingua. Il Tedesco è il terzo linguaggio più insegnato al mondo ed il secondo in Europa e Giappone, dopo l’Inglese.

2. La Germania ha la terza economia al mondo

La Germania esporta quasi mille miliardi in dollari statunitensi di prodotti, tanti quanti gli Stati Uniti. Automobili, macchine industriali, farmaci, elettrodomestici. Le ditte tedesche guadagnano il 30 per cento con l’export ed un lavoro su quattro dipende dall’export. La competitività ed il valore dei prodotti tedeschi sono sottolineati dalla bilancia commerciale in attivo. Non dimentichiamoci inoltre che la Svizzera, un altra nazione nella quale si parla Tedesco, ha uno dei più alti standard di vita del mondo. Imparare il Tedesco è quindi una garanzia di entrata in un mondo del lavoro importante e dinamico.

3. Conoscere il Tedesco crea opportunità commerciali

La forza economica della Germania significa opportunità commerciali in Europa ed in particolare nell’Europa dell’Est dove il Tedesco è la seconda lingua dopo il Russo. I Giapponesi capiscono l’importanza commerciale di sapere il Tedesco e la maggioranza di studenti giapponesi studia il Tedesco.

Se state cercando lavoro negli Stati Uniti, conoscere il Tedesco può avvantaggiarvi perchè aziende tedesche sono responsabili per circa 700 mila posti di lavoro. Inoltre aziende statunitensi hanno creato lo stesso numero di posti di lavoro in Germania. Se sapete il Tedesco avrete molte più probabilità di trovare lavoro.

4. I Tedeschi sono innovatori

Essere all’avanguardia è sinonimo di successo e conoscere il Tedesco vi aiuterà ad essere all’avanguardia perchè i Tedeschi hanno una tradizione di innovazione che risale a Gutenberg fino ai giorni nostri. La Germania è terza nella graduatoria di domande di brevetto e moltissime vengono poi trasformate in prodotti che vengono introdotti sul mercato.

Monaco di Baviera è un centro per la biotecnologia mentre Dresda è diventata il centro europeo principale per i microchip e la Germania ospita due terzi delle fiere internazionali.

Il Tedesco vi consente di essere al centro delle industrie del futuro!

5. I Tedeschi sono i maggiori i turisti al mondo

I Tedeschi sanno lavorare duro ma sanno anche divertirsi. Hanno molti soldi da spendere e una media di sei settimane di vacanza all’anno quindi hanno la possibilità di viaggiare. Quasi i tre quarti delle vacanze tedesche sono passate al di fuori della Germania. Nel 2007 hanno speso 91 miliardi di euro in viaggi internazionali, record mondiale per capita.

I Tedeschi preferiscono le mete calde del Mediterraneo tipo Spagna, Italia, Turchia e Grecia ma anche destinazioni dell’Est Europeo. I Tedeschi viaggiano anche verso altre mete tipo gli Stati Uniti dove sono la terza nazionalità visitatrice dopo i Britannici ed i Giapponesi. In particolare visitano California, Florida e New York.

Se lavorate in agenzie di viaggi, alberghi, compagnie aeree e auto-noleggio, la conoscenza del Tedesco vi consentirà di vendere meglio i vostri prodotti. Quelli della Florida l’hanno già capito e pubblicano due testate in Tedesco che si occupano di vacanze in Florida.

6. I Tedeschi hanno la seconda presenza più numerosa su internet

La Germani ha 8 milioni di domini internet e il suffisso .de è il secondo più popolare dopo il .com, sorpassando anche i .net,.org,.info e .biz. Anche il suffisso .uk ha solo 3.7 domini internet. Insomma se conoscete il Tedesco riuscirete a comprendere una maggiore porzione di internet.

7. Un libro su dieci al mondo è pubblicato in tedesco

80 mila libri all’anno vengono pubblicati in Tedesco. Solo il Cinese e l’Inglese sono più rappresentati nel mondo editoriale e Monaco di Baviera è il secondo centro editoriale al mondo dopo New York. Siccome solo una piccola percentuale di libri in Tedesco viene tradotta in altre lingue (tipo solo il 10% in Coreano e Cinese, solo il 5% in Inglese), sapere leggere in Tedesco vi consentirà di potere leggere tutti questi titoli.

8. Nazioni che parlano Tedesco hanno una ricca tradizione culturale

Cittadini di nazioni che parlano Tedesco sono spesso caratterizzati come ‘poeti e filosofi’.

Johann Wolfgang von Goethe, Thomas Mann, Franz Kafka e Hermann Hesse sono alcuni dei nomi conosciuti internazionalmente per le loro opere. Il mondo della musica classica è legato ai nomi di Mozart, Bach, Beethoven, Strauss e Wagner e Vienna rimane un centro della musica a livello mondiale.

La filosofia e le scienze sarebbero molto più povere senza il contributo di coloro che parlano Tedesco. Kant, Marx, Hegel, Nietzsche, Freud, Jung e la lista continua senza parlare del numero di premi Nobel vinti da Tedeschi, Svizzeri e Austriaci.

La conoscenza del Tedesco vi consente di accedere alle opere di tutti questi luminari attraverso il linguaggio nel quale vennero create e che riflette la cultura che le generò.

9. Il Tedesco non è così difficile come pensate

Se masticate l’Inglese siete avvantaggiati nell’imparare il Tedesco. Entrambe le lingue moderne derivano dallo stesso linguaggio antico e condividono similitudini per quel che riguarda vocabolario e grammatica. Per di più il Tedesco si scrive come si pronuncia, come l’Italiano.

10. La Germania fornisce assistenza finanziaria a 60 mila scambi internazionali ogni anno

Il Deutscher Akademischer Austausch Dienst sponsorizza professori, scienziati, maestri e studenti per periodi di ricerca e studio all’estero. Circa il 40% sono stranieri che vengono sponsorizzati per partecipare a scambi culturali in Germania.

Insomma se vi interessa emigrare in Germania o andarci per un periodo breve per motivi di studio, vacanza o lavoro, la conoscenza del Tedesco vi aprirà moltissime porte!

Vi aspettiamo da 4You per imparare il tedesco in modo rapido e divertente! Contattaci a info@foryoulearning.com oppure al 059/8777678

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10 Consigli per imparare una Lingua Straniera

1. DOVETE SAPERE PERCHÉ LO STATE FACENDO
Potrà sembrare ovvio, ma se non avete un buon motivo per imparare una nuova lingua sarete meno motivati a portare avanti la vostra missione. Qualsiasi sia il motivo del vostro interesse, una volta scelta la lingua da imparare, l’essenziale è l’impegno che ci metterete: “Bene, ho deciso che voglio imparare bene questa lingua, quindi farò il possibile per usarla, leggerla, parlarla e ascoltarla ogni volta che ne avrò l’occasione.”


2. IMMERGETEVI!
Una volta presa la decisione di impegnarsi sul serio, come procedere? È importantissimo immergersi il più possibile nella cultura della nuova lingua.” Tenete presente una cosa: il training migliore in assoluto è parlare nella nuova lingua con altre persone. Riuscire a condurre una conversazione, per semplice che sia, è già un’ottima ricompensa, nonché uno dei traguardi iniziali che aiutano a restare motivati e mantenere l’impegno di esercitarsi di continuo. 


3. TROVATE UN PARTNER
Anche se non avete fratelli o sorelle a farvi compagnia nella vostra avventura linguistica, avere un partner con cui far pratica spingerà entrambi a fare sempre un passo in più e restare motivati. 


4. TENETE VIVO L’INTERESSE
Se fin dall’inizio vi ponete come obiettivo riuscire a fare conversazione, non rischierete di perdervi sui libri di testo. Parlare alla gente vi aiuterà a mantenere vivo il vostro interesse personale nell’apprendimento: “Si impara una lingua per poterla usare con altre persone, non per parlarla da soli! La parte creativa dell’apprendimento è proprio la capacità di inserire la lingua che si sta studiando in un contesto più utile, generale, quotidiano – per dire, scrivere canzoni, o anche solo voler parlare con la gente del posto, usarla quando si viaggia all’estero. Ma non serve per forza andare all’estero: se studi il greco, puoi andare al ristorante greco sotto casa e ordinare in greco.”


5. DIVERTITEVI IMPARANDO
Usare la nuova lingua in qualsiasi modo è sempre un atto creativo. Trovate un modo divertente di mettere in pratica la lingua che state imparando: magari potreste scrivere un pezzo teatrale per la radio insieme a un amico, disegnare un fumetto, scrivere una poesia, o semplicemente parlarla con qualcuno ogni volta che ne avete la possibilità. Se non trovate un modo divertente di usare la nuova lingua, forse non avete seguito il consiglio al punto 4.


6. TORNATE BAMBINI
La chiave per apprendere in modo rapido come quando eravamo bambini potrebbe essere semplicemente adottare certi atteggiamenti dell’infanzia: ad esempio la mancanza di imbarazzo, la voglia di giocare con il linguaggio e la disponibilità a fare errori. È proprio facendo errori che si impara. Fare errori da bambini è normalissimo, ma da adulti diventa un tabù. L’avete mai notato? Un adulto tende a dire “non so fare questa cosa” invece di “non l’ho ancora imparata” (non so nuotare, non so guidare, non so parlare spagnolo). Fallire (o anche solo far fatica) è qualcosa di cui ci vergogniamo: un problema che non affligge i bambini. Quando si tratta di imparare una lingua, ammettere che non possiamo sapere tutto (e accettare l’idea) è la chiave per fare progressi ed essere liberi. 


7. FATEVI AVANTI E OSATE DI PIÙ
Essere disposti a fare errori significa essere pronti a mettersi in situazioni potenzialmente imbarazzanti. Potremmo sentirci un po’ intimiditi all’inizio ma è l’unico modo di fare progressi e migliorare. Non importa quanto si studia, per poter parlare davvero una lingua bisogna farsi avanti e osare: parlare a sconosciuti, chiedere indicazioni ai passanti, ordinare al bar e al ristorante, raccontare una barzelletta. Più spesso riuscite a fare queste cose, più acquisterete fiducia e vi sentirete a vostro agio in nuove situazioni: “All’inizio andrete incontro a qualche difficoltà: potrebbe darvi qualche problema la pronuncia, o la grammatica, oppure la sintassi, o magari non capite bene certi modi di dire. Ma credo che la cosa più importante sia sempre sviluppare una certa sensibilità e appropriarsi della nuova lingua come se fosse la nostra.”


8. ASCOLTATE
Per imparare a disegnare, bisogna prima saper osservare. Allo stesso modo, per imparare a parlare una lingua bisogna saper ascoltare. Ogni lingua ci suona strana la prima volta che la sentiamo, ma più ci abituiamo ad ascoltarla più diventerà familiare e facile da parlare. Abbiamo tutti le capacità di pronunciare qualsiasi lingua, è solo che non ci siamo abituati. 


9. OSSERVATE CHI PARLA LA LINGUA
Ogni idioma implica modi diversi di usare le labbra, la gola e la lingua. La pronuncia è una questione tanto fisica quanto mentale: “Potrà sembrare strano, ma un approccio utile è osservare bene chi sta pronunciando le parole con un particolare suono che stiamo imparando e poi cercare di imitarlo il meglio possibile. Potrà essere difficile all’inizio ma ci riuscirete. Alla fine è più facile di quanto ci immaginiamo: bisogna solo far pratica.” Se non avete intorno madrelingua da osservare o imitare, un’ottima alternativa è guardare film o programmi televisivi in lingua originale.


10. PARLATE DA SOLI
Se non avete nessuno con cui parlare la nuova lingua, non c’è niente di male a parlarla da soli: “Lo so, sembra una cosa un po’ bizzarra, ma parlare da soli in una lingua straniera è un ottimo metodo per esercitarsi quando non si hanno altre occasioni di usarla.” Parlare da soli è molto utile per tenere a mente nuove parole e frasi e acquisire più fiducia per la prossima volta che avrete occasione di parlare con altre persone.

 

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Le Certificazione Linguistica

COS'E' UNA CERTIFICAZIONE?
Si tratta di un documento ufficiale, rilasciato da enti autorizzati, che attesta il livello di conoscenza di una lingua secondo i criteri stabiliti dal Quadro di Riferimento Comune Europeo (CEFR).

Il possesso di una certificazione di questo tipo è utile non solo durante gli studi universitari per il riconoscimento di crediti, ma anche nel futuro professionale, per seguire master internazionali e trovare impiego in aziende estere. Queste certificazioni sono infatti riconosciute in tutto il mondo e consentono di essere più competitivi sul lavoro.
 
CHI PUO’ OTTENERE  LE CERTIFICAZIONI
Tutti gli studenti che studiano le lingue straniere e che desiderano valorizzare le proprie competenze a fini scolastici ( proseguimento studi universitari)  e/o   professionali (inserimento nel mondo del lavoro).

COME  OTTENERE  LE CERTIFICAZIONI
 
4You Learning fornisce lezioni mirate alla preparazione delle Certificazioni Linguistiche nelle diverse lingue e si occupa della parte burocratica relativa all’iscrizione all’esame nelle sedi ufficiali più vicine.

Forniamo la preparazione per le seguenti certificazioni:


LINGUA FRANCESE

DELF  -- TUTTI I LIVELLI
 

LINGUA TEDESCA

ZERTIFIKAT  -- TUTTI I LIVELLI


LINGUA INGLESE

Certificazioni Cambridge

Starters (YLE Starters)
Movers (YLE Movers)
Flyers (YLE Flyers)
Key (KET)
Preliminary (PET)
First (FCE)
Advanced (CAE)
Proficiency (CPE)
IELTS
Business Certificates (BEC)
Business Preliminary (BEC Preliminary)
Business Vantage (BEC Vantage)
Business Higher (BEC Higher)
BULATS
Legal (ILEC)
Financial (ICFE)

 

LINGUA SPAGNOLA

DELE -- TUTTI I LIVELLI

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Lesson Planning: alcuni consigli!

E’ una verità universalmente riconosciuta che la pianificazione, oltre ad essere una parte necessaria dell’insegnamento, possa portare ad un enorme perdita di tempo per gli insegnanti. 
Quanti di loro di trovano a lavorare sulle lezioni fino a tarda notte! Ma dove c'è una volontà c'è un modo, e molti insegnanti hanno trucchi furbi e validi per rendere il processo più veloce e più efficace. Quindi, se volete trascorrere meno tempo nella pianificazione e volete avere più tempo libero questi suggerimenti potrebbero fare al caso vostro.

Mel Muldowney è un insegnante di matematica e fondatore di JustMaths. La tecnologia è amica nostra e ci può aiutare nel lesson plan. Mel afferma: “Ho tutte le mie lezioni per l'anno in Outlook e posso aggiungere note a ogni voce. Un’app come iDoceo è molto utile anche per pianificare le lezioni e si può essere eseguire il backup utilizzando Google Drive o altri servizi cloud. Se ho bisogno di pianificare in collaborazione con i colleghi, io uso Google Drive per creare documenti condivisi”.
Matt Britland è direttore delle ICT presso la scuola Lady Eleanor Holles. “Mantenere tutte le idee che avete in un unico posto. Ci sono momenti in cui si pensa ad una buona idea da fare in classe, ma il giorno dopo è sparita. Scrivo tutte le mie idee (non solo per i piani di lezione) su note per Apple, utilizzando iCloud in modo che io possa accedere su qualsiasi dispositivo. Per salvare i piani di lezione che si trovano sul web, vi consiglio di Evernote. È anche possibile utilizzare il telefono per eseguire la scansione di piani di lezione fisiche, dare loro tag rilevanti e accedere ovunque. 
Jack Askew insegna inglese in Teaching ESL online. Tenete a portata di mano alcune domande da porvi quando pianificate le lezioni, oppure una serie di lezioni, concentrarsi su ciò che si desidera che imparino gli studenti e di come, piuttosto che concentrarsi su compiti. Le seguenti domande dovrebbero aiutare a inquadrare la pianificazione: Qual è la conoscenza e le abilità che voglio che tutti gli studenti imparino - e come farò a raggiungere questo scopo? Quali sono le idee sbagliate comuni che gli studenti hanno su questo argomento, e come io le posso sfatare? Come faccio a sapere ciò che la classe sa già? Quando potrò mostrare agli studenti come usare questa nuove conoscenze e competenze, ad esempio con la costruzione di un modello di risposta sulla scheda? Quali domande posso chiedere durante la lezione per garantire che gli studenti capiscano il lavoro? A che punto della lezione gli studenti saranno in grado di praticare con questa nuova conoscenza / abilità? 
Shaun Allison è un vice preside in una grande scuola secondaria nel West Sussex, co-autore di Making: “Imparare da ciò che è andato bene. La valutazione e l’organizzazione rende la pianificazione pianificazione meno stressante e più efficace. Ogni lezione offre un feedback fondamentale su ciò che è andato bene e cosa no. Prendendo pochi minuti alla fine della giornata per elaborare le vostre lezioni consente di evidenziare quali modifiche è necessario apportare in futuro.  Ricordate, la pianificazione deve completare il vostro insegnamento, non limitarlo
Insegnare meno, ma più spesso! Non è ottimale per l'apprendimento se gli alunni vedono il materiale nel mese di settembre e solo una volta in marzo o aprile prima dell'esame. Mi rendo conto che nella maggior parte delle scuole vi è una vera paura di rimanere a corto di tempo per insegnare tutto, ma quando ai bambini viene mostrato un sacco di materiale, non imparano molto di esso. Ecco perché io credo che sia meglio mostrare loro di meno, ma fare in modo che lo capiscano veramente. Una valida idea potrebbe essere quella di pianificare ogni lezione per poi tornare al materiale insegnato nella lezione precedente, e di farlo di nuovo prima della fine dell'anno scolastico.

 

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Stress ed esaurimento: gli insegnanti la categoria più a rischio

Proprio oggi mi è saltato all’occhio un interessante articolo relativo allo stress e in particolar modo allo stress da insegnamento e delle conseguenze cliniche del lavoro da insegnante.

Sebbene la letteratura scientifica sia ancora piuttosto scarna, i risultati non mancano di suscitare un certo stupore e preoccupazione. Recentemente un articolo pubblicato su Deutsches Arzteblatt International, rivista di medicina sociale del lavoro, dal titolo “la salute degli insegnanti” ha posto l’accento su un fenomeno che già nel 2006 in Francia aveva allertato gli studiosi. Qui i docenti sono stati seguiti, oltre che dal medico generico, anche da un team di psichiatri i quali hanno evidenziato un fenomeno inquietante: il numero di insegnanti affetti da patologie psichiatriche è stato superiore alle aspettative.
Nello studio effettuato in Germania si è scoperto che oltre 800mila docenti praticano uno stile di vita sano (più della maggioranza della popolazione) e si assentano meno dal lavoro per malattia, ma nonostante ciò sono affetti da patologie psichiatriche più di tutte le altre categorie professionali.

Nonostante una dieta più sana, tassi di colesterolo bassi e una media fumatori inferiori a quella nazionale, la tendenza all’ipertensione tra questi lavoratori presenta una maggiore incidenza. Il punto centrale dello studio è che in Germania gli insegnanti sono la categoria professionale maggiormente sogetta a patologie del sistema nervoso. Nevrosi, esaurimento, perdita di concentrazione, amnesie, mal di testa, aggressività, insonnia e irritabilità sembrano essere la norma, accompagnati in alcuni casi da occhi rossi, flash cutanei e formicolii alle mani. Il 50% di coloro che rinunciano alla carriera da insegnante mostra diagnosi psicopatologiche e a risentirne di più sono essere le donne.
Ma qual è la situazione nel nostro Paese? A occuparsi del fenomeno per la prima volta fu il dotto Vittorio Lodolo D’Oria che nel 2004 si rese conto che la percentuale di malattie psichiatriche tra gli superava l’incidenza media delle altre categorie professionali. Ad oggi l’analisi del fenomeno Italiano non è stata particolarmente arricchita e fanno letteratura due soli studi effettuati in Piemonte e Lombardia, i cui risultati non sono affatto rassicuranti. Questi dati mostrano infatti che i docenti non idonei al mestiere di insegnante lo sono per l’80% per cause psichiatriche. Tuttavia, ricorda lo stesso D’Oria, a prescindere dalle statistiche e dalle evidenze cliniche “la politica inasprisce le regole previdenziali ritardando l’uscita dal sistema scolastico”, senza adottare misure di prevenzione e monitoraggio dello stress.

In generale, lo stress viene definito come:
•    stimolo nocivo, fastidioso, comunque negativo per il soggetto che lo avverte;
•    risposta fisiologica e/o psicologica specifica;
•    specifico e particolare tipo di rapporto tra il soggetto e l'ambiente.
La risposta fisiologica allo stress è di primaria importanza. Infatti, lo stress cronico, l'esposizione continua ad una fonte di stress e l'attivazione ripetuta della risposta fisiologica sono direttamente correlati all'insorgenza di disturbi cardiovascolari come l'ipertensione, l'ischemia e l'infarto. Un possibile ruolo dello stress è stato anche sostenuto nello sviluppo del cancro così come nella riduzione delle difese immunitarie. E' indubbia la relazione causale tra lo stress e la salute, e quindi il benessere dell'individuo. Tra le variabili psicologiche che maggiormente sembrano mediare e modulare questa relazione tra stress e salute spiccano i processi cognitivi. Da questo punto di vista, lo stress è un complesso processo in cui interagiscono sia l’ambiente, con gli stimoli fisici ed gli eventi psicosociali, che l’uomo . Lo stress non è solo qualcosa che sta là fuori, nell’ambiente, ma è il risultato di un processo di valutazione dell’individuo. Lo stress viene sperimentato quando vi sono delle richieste esterne o interne al soggetto che eccedono alle risorse di adattamento dell’individuo.

Vuoi imparare alcune tecniche rapide e semplici per allontanare lo stress per sempre? Iscriviti al nostro corso di una giornata per la GESTIONE DELLO STRESS .

 

 

 

 

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L'importanza delle lingue straniere

La scuola non sempre dà una preparazione sufficiente, ma nel mondo del lavoro l’inglese è quasi essenziale. Non solo nel settore turistico. Avere l’inglese nel proprio curriculum aumenta le probabilità di trovare lavoro.

La conoscenza di almeno una lingua straniera è diventata fondamentale strumento di accesso ai posti di lavoro. Non sempreil sistema di istruzione italiano prepara i ragazzi in modo che possano parlare una lingua straniera in modo fluente come ormai il mondo del lavoro richiede.

In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo, la conoscenza delle lingue straniere, unita alle competenze nel proprio settore professionale, non è più un’abilità da esibire durante le vacanze estive o indispensabile solo a chi lavora nel turismo: è, invece, la priorità per comunicare e fare affari a livello internazionale.

 

Vediamo ad esempio perché una lingua come l’INGLESE è così importante per il tuo futuro:

1. L’inglese è la lingua più diffusa su Internet
Chi legge in inglese, può accedere alla  maggior parte delle informazioni che esistono sul web. Molti sostengono che l’80% dei dati su internet sono scritti in lingua inglese. Accedere a tutte queste risorse è non solo molto interessante, ma soprattutto utilissimo quando si lavora o studia.

2. L’inglese potrà lanciare la tua carriera
Per impiegati, quadri e dirigenti, di tutti i settori lavorativi: avrai molte più opportunità in Italia o all’estero, in ogni tipo di azienda (ad es. multinazionali o imprese che lavorano con l’estero). Se non hai bisogno dell’inglese oggi, è solo una questione di tempo.

3. Le persone che conoscono l’inglese guadagnano di più
È difficile trovare delle statistiche precise per l’Italia, ma per esempio in Svizzera, le persone che parlano inglese guadagnano il 18% in più.

4. L’inglese è LA lingua del commercio, della scienza, della tecnologia (e non solo)
È un dato di fatto: il commercio internazionale avviene in inglese, gli articoli scientifici sono scritti in inglese e tutto quello che riguarda la tecnologia passa attraverso questa lingua.

5. L’inglese è la lingua straniera più usata nelle azienda italiane (ed europee)
Sul mercato del lavoro una buona conoscenza dell’inglese è ormai un criterio importantissimo. Dopo l’italiano, l’inglese è la lingua più usata negli scambi esterni ed interni delle azienda italiane. Poiché questo primato vale anche per le aziende degli altri stati europei, l’inglese potrà aprirti un gran numero di porte nel nostro paese o all’estero.

Un curriculum vitae in cui non sia attestata la conoscenza della lingua del Paese di destinazione difficilmente, o quasi mai, verrà preso in considerazione e sicuramente se questo dovesse avvenire, non sarebbe per lavori ben remunerati e gratificanti.

Altri vantaggi della conoscenza dell’inglese

Ecco alcuni dei vantaggi derivanti dalla padronanza di una lingua straniera nel mondo del lavoro:

1.      Comprendere completamente le esigenze di clienti e imprese, evitando malintesi e consentendo all’accordo di essere finalizzato;

2.      Addentrarsi nella conoscenza della cultura straniera, in maniera tale da imparare a prevedere risposte e atteggiamenti di coloro che la rappresentano;

3.      Aver accesso a un ventaglio più ampio di offerte di lavoro, non necessariamente all’estero, ma anche in Italia stessa;

4.      Ambire a una posizione più alta e dunque più remunerativa.

5.      Essere più propensi al ragionamento e al problem solving, in virtù della flessibilità cognitiva offerta dalla conoscenza di una lingua straniera.

 

Le aziende lo richiedono

L’importanza dell’apprendimento della lingua inglese da parte dei giovani è ormai nota da anni. In un mercato sempre più globalizzato, è diventato indispensabile sapersi esprimere correttamente e sono molte le aziende che, nei colloqui di assunzione, richiedono il fluent english come fattore determinante per ottenere il posto di lavoro.

I programmi scolastici italiani mostrano gravi lacune circa l’insegnamento della lingua inglese e i ragazzi, non è raro che, dopo averla studiata, a volte già alla scuola primaria, alla scuola media e negli anni del liceo, si apprestino ad entrare nel mondo del lavoro o facciano l’ingresso all’università, senza saperla parlare. Che lo si voglia o meno, l’inglese è diventato la lingua più utilizzata nel mondo del lavoro e nella comunicazione internazionale.

Diventa fondamentale costruirsi, quindi, un percorso personalizzato e individuale per l’apprendimento dell’inglese, nell’attesa che il sistema di istruzione italiano esplichi, con efficacia, il suo ruolo anche in questo campo fondamentale.

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